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Dimissioni Occhiuto, i 50 giorni che hanno scosso la Regione Calabria: dall'avvio dell'inchiesta alla richiesta di udienza “al buio”

L'antefatto delle dimissioni di Occhiuto da presidente della Regione Calabria risale all’11 giugno 2025, quando ricevette un avviso di garanzia da parte della Guardia di Finanza, nell'ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro.

L’accusa principale è corruzione, e riguarda rapporti personali, politici e affari tra Occhiuto e alcune figure della Calabria. Il nome di maggiore rilievo coinvolto è Paolo Posteraro, ex socio del governatore e oggi capo di segreteria della sottosegretaria Matilde Siracusano, compagna di Occhiuto. Tra gli altri indagati figurano anche Ernesto Ferraro, presidente di Ferrovie della Calabria, anch’egli ritenuto vicino al governatore.

Le reazioni di Occhiuto

Occhiuto stesso definì l’avviso di garanzia “una cosa infamante, come se mi avessero accusato di omicidio”. Si dichiarò pronto a collaborare con i magistrati, chiedendo di essere ascoltato al più presto (anche “al buio”) perché non sarebbe a conoscenza delle contestazioni specifiche a suo carico. A luglio 2025 è stato effettivamente interrogato per circa cinque ore dai pm di Catanzaro e si disse soddisfatto del chiarimento fornito, confidando in una veloce archiviazione delle accuse.

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