
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha comunicato la decisione di dimettersi da capo dell’esecutivo regionale.
Cosa succede ora?
Se le dimissioni del governatore Roberto Occhiuto saranno formalizzate, la Calabria tornerà al voto nel giro di qualche settimana. Verosimilmente insieme - o quasi in concomitanza - con le altre Regioni chiamate al voto in questa finestra elettorale d’autunno.
D’altronde l’articolo 33 dello Statuto calabrese parla chiaro: si torna alle urne in caso di dimissioni volontarie del presidente della Giunta regionale. Lo Statuto regionale non specifica un termine, pertanto si fa riferimento ai princìpi generali contenuti nella legge statale 165/2004 che contiene le disposizioni di attuazione all’articolo 122 della Costituzione. All’articolo 5, è previsto che «le elezioni dei nuovi Consigli hanno luogo non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori».
La procedura d’indizione delle elezioni in Calabria prevede che il decreto d’indizione delle elezione sia irmato dal presidente della Giunta sentito il presidente del Consiglio regionale e d’intesa con quello della Corte d’appello di Catanzaro. In ogni caso il presidente del Consiglio regionale avrà 10 giorni di tempo dal ricevimento della comunicazione formale delle dimissioni del governatore per convocare la riunione dell’assemblea legislativa in cui ognuno potrà prendere la parola. Una volta congedato il Consiglio, si metterà in moto la macchina elettorale.
L'iter
La Costituzione italiana all’art. 126 recita al comma 3: “L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta eletto a suffragio universale e diretto, nonché la rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le dimissioni volontarie dello stesso comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio. In ogni caso i medesimi effetti conseguono alle dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti il Consiglio”.
Il dettato costituzionale è stato ripreso dalla statuto della Regione Calabria all’art. 33 relativo al presidente della Giunta regionale.
La presentazione delle dimissioni da parte del presidente della Giunta eletto a suffragio universale e diretto comporta, come conseguenza automatica, l’azzeramento degli organi politici regionali causando, a cascata, le dimissioni dell’intera Giunta, lo scioglimento del Consiglio regionale e nuove elezioni di presidente e consiglieri.
Il regolamento consiliare della Calabria dispone lo svolgimento di un dibattito sulla comunicazione delle dimissioni presidenziali; l’art. 60, comma 1, così recita: “Nel caso di dimissioni del presidente della Giunta, il presidente convoca il Consiglio entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione formale sulla quale ciascun Consigliere può prendere la parola per non più di cinque minuti. Terminata la discussione, il presidente congeda definitivamente i consiglieri”.
La legge 108/1968 stabilisce che il termine per l’indizione delle nuove elezioni è fissato entro tre mesi dallo scioglimento del Consiglio regionale. Tutto ciò comporta che, una volta sciolto il Consiglio, il procedimento elettorale deve avvenire in un arco temporale relativamente breve per garantire la continuità democratica e amministrativa.
Nel caso delle dimissioni di Roberto Occhiuto, le elezioni per il nuovo presidente e il rinnovo del Consiglio regionale dovranno avvenire entro tre mesi dalla data di scioglimento del Consiglio, dando così il via alla fase di transizione e alle consultazioni elettorali necessarie per formare il nuovo governo regionale.
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