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Regione Calabria, il “cerchio magico” di Occhiuto in crisi. Tanti fedelissimi perdono le poltrone

Il governatore si prepara a comparire davanti ai pm per sottoporsi all’interrogatorio come persona indagata. Avviso di garanzia fatale per il prof. Andrea Bruni: niente incarico di direttore di dipartimento all’“Annunziata”

Domani si apre una settimana cruciale per il futuro della politica in Calabria. È quella in cui, il governatore, Roberto Occhiuto, sarà sentito dal procuratore aggiunto, Giancarlo Novelli, e dal pm Domenico Assumma, in qualità di persona indagata. Occhiuto ha rinunciato alla possibilità di rendere dichiarazioni spontanee perché, trattandosi di una deposizione libera, di iniziativa dell’indagato, non avrebbe il medesimo rilievo di un interrogatorio disposto dall’autorità giudiziaria. L’esame davanti ai pm è ritenuto, evidentemente, un passaggio fondamentale (e chiarificatore) per uscire al più presto (ritiene il presidente) fuori dalle acque tempestose.
L’inchiesta della Procura di Catanzaro intende fare luce su un presunto giro d’affari e di poltrone all’interno del “cerchio magico” del presidente. Il punto di partenza del fascicolo è la vendita di una società vitivinicola a Montegiordano. E la vigna sarebbe stato l’ipotetico intreccio di una vicenda assai vischiosa che avrebbe coinvolto due ex soci di Occhiuto: Paolo Posteraro, ex amministratore dell’Amaco (indagato a Cosenza per il crac), attualmente a capo dello staff del sottosegretario di Stato, Matilde Siracusano, compagna nella vita del governatore, ed Ernesto Ferraro, ex amministratore unico delle Fdc. Storie d’amicizia in mezzo a presunte anomalie contabili e ipotizzati incarichi fiduciari.
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