L’ipotesi di allungare la legislatura in Calabra fino al 2027 da ieri è un po’ più lontana. Il motivo è il mancato accordo sul tema all’interno della Conferenza delle Regioni. Le divergenze tra i governatori non hanno permesso di formalizzare una richiesta condivisa da inviare a Palazzo Chigi per un possibile decreto di rinvio. All’ordine del giorno della riunione delle scorse ore c’era il progetto - sostenuto soprattutto dalla Campania, una delle 5 Regioni chiamate al voto nelle prossime settimane - di posticipare l’appuntamento con le urne e rimandarlo alla primavera dell’anno successivo in concomitanza con le elezioni amministrative. Una decisione da legare non tanto a discorsi sul terzo mandato, quanto a motivazioni di tipo tecnico e amministrativo: in particolare, il timore che un voto in autunno renda difficile approvare i bilanci entro dicembre, costringendo le Giunte uscenti all’esercizio provvisorio e l’impossibilità di portare a termini i progetti del Pnrr. Ragioni che alcuni presidenti, come il toscano Eugenio Giani, non hanno ritenuto sufficienti a giustificare lo slittamento. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale