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Bando della Regione Calabria sulla protezione colture e allevamenti: finanziate 632 aziende

È stata pubblicata la graduatoria definitiva relativa all’Avviso pubblico per interventi finalizzati alla protezione delle colture agricole e degli allevamenti stabulati, nell’ambito della Misura 4 – Intervento 4.1.1 “Investimenti nelle aziende agricole” del Psr Calabria 2014-2022.

Si tratta di un’importante misura che sostiene gli investimenti diretti all’ammodernamento e all’innovazione delle imprese agricole calabresi, con particolare attenzione agli interventi destinati a proteggere le coltivazioni e il patrimonio zootecnico dai danni causati da avversità atmosferiche e fauna selvatica, nonché a garantire elevati standard di biosicurezza negli allevamenti.

La graduatoria definitiva approvata include 632 domande ammesse e finanziabili, confermando un ampio interesse da parte del comparto agricolo regionale. Il successo della misura è stato reso possibile anche grazie a una dotazione finanziaria complessiva di 39 milioni di euro, composta dai 22 milioni inizialmente stanziati, incrementati con ulteriori 17 milioni resi disponibili a seguito della rimodulazione delle risorse del Psr Calabria, gestite dall’Organismo pagatore Arcea.

“Abbiamo voluto fortemente questo intervento – dichiara l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo – perché risponde a un bisogno reale del territorio e degli imprenditori agricoli, sempre più esposti agli effetti del cambiamento climatico e alla pressione della fauna selvatica. L’elevato numero di domande ammesse e l’ampliamento della dotazione finanziaria dimostrano la nostra volontà di accompagnare il settore agricolo lungo un percorso di modernizzazione, sostenibilità e competitività”.

L’intervento 4.1.1 punta a migliorare la competitività e la sostenibilità delle aziende agricole, incentivando investimenti che incidano in modo concreto sulla resilienza ambientale, sull’efficienza delle pratiche agronomiche e sulla tutela dei servizi ecosistemici. Le azioni finanziate mirano non solo alla protezione fisica delle colture – come ortaggi da pieno campo, arboreti, vigneti, uliveti e seminativi – ma anche alla difesa strutturale e sanitaria degli allevamenti stabulati, in particolare per le aziende zootecniche registrate con almeno 20 Uba (Unità di bestiame adulto) nella Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica.

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