Domani e dopodomani, la Calabria è chiamata alle urne per il referendum. La prima volta è stata 79 anni fa. Era il 2 giugno del 1946 e all’Italia fu chiesto di pronunciarsi sulla forma istituzionale dello Stato. In sostanza, doveva scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. In totale votarono 24.946.878 italiani, pari all’89,08%. In Calabria, si recarono ai seggi 900.635 aventi diritto (l’85,56%, fu il picco storico). Per quanto riguarda il risultato, in Italia la Repubblica conquistò il successo (54,27% contro il 45,73% rastrellato dalla Monarchia), ma in Calabria il verdetto fu ribaltato: il 60,28% scelse la Monarchia mentre il 39,72% votò convinto per il cambiamento. Nel corso della storia, il referendum ha alternato tornate caratterizzate da alta partecipazione (10 volte) a consultazioni per pochi intimi (14 volte). È il risultato di una storia di abusi di promesse politiche a cui ha fatto seguito l’inevitabile crollo di credibilità che si ritrova nei dati di affluenza che continuano a flettersi col passare del tempo. Un trend negativo che si è consolidato, soprattutto, nel terzo Millennio con ben 10 consultazioni senza quorum. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale