
Il Pd apre la stagione dei congressi in Calabria. In ottemperanza al dispositivo adottato per tutt'Italia dall’ultima direzione nazionale del Pd, la direzione regionale del partito, che si è riunita a Lamezia Terme con la guida del segretario regionale, Nicola Irto, ha approvato all’unanimità il regolamento della fase congressuale nel quale sono contenute anche le date dei congressi: il congresso regionale, che dovrà eleggere il segretario e l’assemblea, è stato fissato per i giorni 16-17-18 maggio, mentre i congressi provinciali e quelli di circolo si terranno il 20-21-22 giugno dopo gli eventuali ballottaggi delle Amministrative. Il regolamento ha anche istituito la commissione regionale per il congresso. Al congresso regionale possono votare tutti gli iscritti presenti nell’Anagrafe certificata 2024 che abbiano rinnovato la propria iscrizione al Pd e tutti i nuovi iscritti 2025 al Pd in modalità online che si iscrivano entro il 16 aprile. Le candidature per l’elezione a segretario regionale del Pd vanno depositate entro le ore 12 del 26 aprile. «Sull'indizione dei congressi - ha commentato il segretario del Pd Calabria, il senatore Nicola Irto, a margine di un’iniziativa a Tiriolo (Catanzaro) - ci sono state letture deviate e letture sceniche, ma io rilevo due dati. Il primo: evidentemente non si è abituati a un partito che fa i congressi, perchè negli altri partiti i segretari regionali o provinciali vengono scelti con due righe che fa il capo di Roma. Noi invece siamo un partito che fa i congressi. Il secondo: in Calabria siamo arrivati all’ordinarietà. Avevamo i commissari, poi abbiamo fatto i congressi, è passato il tempo statutariamente previsto e ora i congressi si fanno a scadenza naturale con una discussione importante, perchè in questo caso - ha aggiunto Irto - verranno caratterizzati anche dalla nostra proposta politica per costruire l’alternativa al centrodestra alla Regione e in Italia. Avremo quindi un tema centrale, quello di raccontare le ragioni della Calabria e del Mezzogiorno rispetto a un governo regionale che si è girato dall’altra parte ma anche rispetto a un governo nazionale che ha abbandonato il Mezzogiorno e la Calabria»
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