La proposta non era originariamente all’ordine del giorno, non è passata al vaglio delle Commissioni competenti, ma alla fine, in seguito a un’interlocuzione tra i capigruppo, è stata approvata dal Consiglio regionale con un “blitz” che dalle parti di Palazzo Campanella non rappresenta certo una novità di metodo. Quella portata in Aula dal consigliere Giacomo Pietro Crinò (Forza Italia) è solo apparentemente una norma di natura tecnico-giuridica perché, a ben guardare, riguarda il rapporto istituzionale tra i Comuni e la Regione sul delicato tema della gestione dei rifiuti. E sancisce che, nonostante l’accentramento della governance del settore, resteranno proprio sulle spalle dei Comuni i debiti maturati da questi ultimi nei confronti dei gestori degli impianti di trattamento e smaltimento. L’oggetto della norma in questione, approvata nella seduta di martedì del Consiglio regionale, è infatti l’interpretazione autentica di un articolo della legge regionale 10/2022 (“Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente”). Si tratta sostanzialmente della legge con cui è stata istituita Arrical, l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria che ha soppresso e assorbito in un unico ente regionale l’ex Aic (Autorità idrica) e (per i rifiuti) gli ex Ato provinciali. Proprio a questi ultimi si riferisce l’articolo di cui la proposta approvata martedì ha fornito l’interpretazione autentica, in particolare il comma per cui «l’Autorità subentra negli impianti e nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo alle Comunità d’Ambito». Questa formulazione, si legge nella relazione illustrativa della norma approvata martedì, «è foriera di incertezze e dubbi interpretativi, risultando identificato in maniera incerta e generica l’oggetto del “subentro”». Il proponente ha dunque rilevato che l’Arrical «è subentrata nei diritti e negli obblighi, nei compiti e nelle funzioni spettanti alle Comunità d’Ambito, ma non già nei rapporti obbligatori gravanti sui Comuni morosi nei confronti dei gestori degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani». Queste le premesse per legiferare nel senso che «l’Arrical subentra negli impianti, nei diritti e negli obblighi, nonché nello svolgimento di compiti e funzioni in precedenza spettanti alle Comunità d’Ambito (…) senza assumere le obbligazioni gravanti sui Comuni componenti le stesse Comunità d’Ambito, obbligazioni rimaste sempre estranee a queste ultime».