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Calabria, il buco nero delle Fondazioni: chiuse da anni ma ancora costano

Sparite, inghiottite in una sorta di buco nero, eppure ancora centri di spesa a carico della Regione. Si tratta di alcune Fondazioni collocate in liquidazione da tanti anni perché ritenute non più funzionali rispetto alla loro mission iniziale, ma ancora capaci di generare grattacapi dalle parti della Cittadella. Il caso più eclatante probabilmente è quello di Calabria Etica: a oltre 10 anni dall’avvio, le procedure di chiusura dell’ente non si sono concluse. L’ultima proroga per concludere la liquidazione accordata attraverso legge regionale è scaduta lo scorso 31 dicembre e da allora nulla si è mosso. Il risultato dell’inerzia è l’aumento delle passività e dei contenziosi a carico della Regione. Nell’ampia sede di proprietà della stessa Fondazione, a Catanzaro - mai acquisita, nonostante gli annunci, dalla Regione -, nessuno ormai fa più capolino da mesi: in cassa non c'è un euro per pagare le utenze sospese per morosità, idem per il condominio mentre i debiti aumentano.
Insomma, una situazione ben più problematica di quella descritta nell’ultimo Documento di economia e finanza approvato in Consiglio regionale laddove, sempre in riferimento a Calabria Etica, viene scritto che «sembra ormai giunta alle fasi conclusive e la liquidazione dovrebbe, pertanto, chiudersi entro la fine dell’esercizio 2024».

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