Dubbi e riflessioni nella maggioranza del Consiglio regionale della Calabria, i dossier “caldi” messi in naftalina
Il futuro della Centrale del Mercure, al primo posto. Ma anche l’istituzione di due nuove Agenzie - quella per l’Energia e la ReDigit Spa, società per la digitalizzazione e l’informatica - e le riforme istituzionali con il ritorno del consigliere “supplente” e l’introduzione di un “tetto” agli assessori non eletti. Temi che rischiano di diventare un tabù per il centrodestra che governa la Calabria. Già, perché nel prossimo Consiglio regionale in programma dopodomani non c’è traccia delle questioni appena elencate. E anche se ufficialmente tutti smentiscono che il dilatarsi dei tempi sia dovuto a problemi e/o tensioni interne alla maggioranza, alcune perplessità affiorano senza più reticenze nelle discussioni tra chi occupa uno scranno a Palazzo Campanella. I dubbi riguardano, manco a dirlo, la tempistica per arrivare al varo di riforme annunciate da tempo eppure ancora in itinere. Sulle due nuove Agenzie, in particolare per quella che si occuperà di digitale, si sono resi necessari - nonostante il via libera arrivato da tempo dalle commissioni competenti - ulteriori approfondimenti tecnici prima dell’approdo in Aula. C’è un particolare di non poco conto, poi, da tenere in considerazione: per il via libera è necessario il consenso dei due terzi dei consiglieri. Teoricamente non ci sarebbero problemi visti i numeri del centrodestra nell’Astronave: 21 eletti compreso il governatore Roberto Occhiuto. Ma basterebbe anche una singola defezione (o assenza) nella fila della maggioranza - a meno di un "soccorso” provvidenziale delle opposizioni - per mettere in dubbio l’approvazione finale.