Speranze per gli idonei nei concorsi della Regione Calabria. Vicina la proroga delle graduatorie
Nuove speranze per gli idonei nei concorsi indetti dalla Regione. A Palazzo Campanella, su iniziativa dei consiglieri Pierluigi Caputo (FI) e Luciana De Francesco (FdI), è stato depositato un progetto di legge che punta a prorogare di 24 mesi l’efficacia delle graduatorie compilate dopo le selezioni pubbliche bandite dalla Cittadella. Il provvedimento riguarda le assunzioni a tempo indeterminato di personale del comparto non dirigenziale e ricalca, in maniera perfettamente sovrapponibile, un’altra norma ad hoc recentemente approvata per la sanità. L’iniziativa promossa dai due esponenti della maggioranza di centrodestra, peraltro, risponde pure all’appello lanciato nelle scorse settimane dal Comitato degli idonei al maxi-concorso dei Centri per l’impiego teso ad ottenere un prolungamento della validità delle loro graduatorie - nello specifico è in scadenza ad aprile 2025 - e uno scorrimento di queste ultime. A parere dei proponenti, «previsione di un differimento del termine di scadenza delle vigenti graduatorie, infatti, eviterebbe l’esperimento di ulteriori e gravose procedure selettive, con un conseguente risparmio in termini economici e, dunque, un contenimento della spesa pubblica regionale. In aggiunta a tale prerogativa, la preferenza per l’utilizzo degli elenchi già esistenti di candidati idonei consentirebbe di annullare gli sforzi organizzativi e le lungaggini procedurali derivanti dall’indizione di una nuova e ulteriore pubblica selezione volta a colmare sopravvenute carenze della dotazione organica dell’Ente». A supporto di una tale decisione ci sarebbero pure alcune recenti pronunce della Corte costituzionale. La giurisprudenza, infatti, «risulta ferma e costante nel ritenere che le disposizioni regionali disciplinanti i termini di utilizzabilità delle graduatorie concorsuali, intervenendo in materia di accesso al pubblico impiego regionale, sono riconducibili alla sfera di competenza legislativa residuale regionale attinente all’organizzazione amministrativa del personale». Nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento si evidenzia, inoltre, che la presente proposta di legge segue analoghi interventi normativi varati da altre Regioni italiane.