I “pericoli” dell’autonomia differenziata fanno capolino nel Documento di economia e finanza approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e ora trasferito all’esame del Consiglio per il via libera finale. Esistono «rischi significativi per l’unità nazionale, la coesione sociale e l’equità territoriale» si legge in un capitolo del corposo dossier dove sono disegnati i futuri scenari per l’economia calabrese.
Nel Defr la Regione Calabria ricorda che la legge «fortemente voluta dal ministro Roberto Calderoli intendeva dare un quadro unitario per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione, che consentiva alle Regioni a statuto ordinario di richiedere il trasferimento di specifiche competenze dallo Stato. Sebbene l’obiettivo dichiarato era quello di rafforzare il principio di sussidiarietà e migliorare l’efficienza amministrativa, le implicazioni della legge erano comunque complesse e suscitavano molte preoccupazioni, sia in ordine alle modalità di attuazione della riforma, dal punto di vista giuridico procedurale, che agli aspetti di carattere finanziario e al conseguente possibile aumento delle disuguaglianze territoriali. La decisione della Consulta ha al momento oggettivamente posto un freno al processo di devoluzione di funzioni e competenze, e la palla ripassa al Governo, e quindi al Parlamento, al netto in ogni caso di quello che potrebbe teoricamente ancora succedere con il referendum».
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