“La Calabria ha bisogno di un nuovo approccio allo sviluppo economico e sociale che sappia valorizzare le energie del territorio e al contempo attirare investimenti di qualità”. È quanto si legge in una nota della segreteria regionale della Cisal Calabria che interviene così nel dibattito sulle prospettive di crescita della nostra regione. "Il tessuto imprenditoriale locale nonostante l'impegno e la determinazione di tanti imprenditori - sottolinea la Cisal - deve fare i conti con difficoltà strutturali e di sistema che ne limitano le potenzialità di crescita e sviluppo. Questa situazione inevitabilmente si riflette sulla capacità di generare occupazione di qualità in misura sufficiente a soddisfare la domanda di lavoro che il territorio esprime. Come sindacato di prossimità, osserviamo e tocchiamo con mano quotidianamente le difficoltà dei lavoratori e delle imprese del nostro territorio, ma vediamo anche le straordinarie potenzialità inespresse della nostra regione. Non si tratta di attendere investimenti calati dall'alto, ma di creare le condizioni affinché gli imprenditori scelgano la Calabria invece di altre destinazioni. Questo richiede un lavoro sinergico tra politica e mondo imprenditoriale per costruire una visione strategica che valorizzi le nostre eccellenze e crei nuove opportunità, basata su tre pilastri fondamentali. In primo luogo, la formazione dei lavoratori e il sostegno all'imprenditorialità locale: non basta attrarre investimenti, dobbiamo creare competenze sul territorio. I nostri giovani devono avere l'opportunità di formarsi e crescere professionalmente qui, senza essere costretti a emigrare. In secondo luogo, il rafforzamento delle filiere produttive locali. La Calabria ha eccellenze nell'agroalimentare, nell'artigianato, nel turismo. Gli investimenti esterni devono integrarsi con queste realtà, non sostituirle. Noi chiediamo che ogni nuovo investimento significativo preveda un piano di sviluppo dell'indotto locale. Infine, la qualità del lavoro. Non possiamo accettare investimenti che puntano solo al basso costo della manodopera. Servono progetti industriali seri, che creino occupazione stabile e di qualità. Le istituzioni devono garantire che gli investitori rispettino gli standard di lavoro e ambientali, contribuendo realmente allo sviluppo sostenibile del territorio. Siamo certi che quando si crea sinergia tra investitori esterni e competenze locali, i risultati arrivano. Ma questo richiede una governance attenta e partecipata, dove il sindacato deve avere un ruolo attivo nel monitoraggio e nella gestione dei processi di sviluppo. Noi come sempre siamo pronti a fare la nostra parte, siamo certi che attraverso un dialogo costruttivo e una visione condivisa potremo trasformare le opportunità in crescita reale per il nostro territorio. Da soli non ce la possiamo fare. La sfida del lavoro in Calabria richiede un approccio sistemico dove le forze locali si integrano con investimenti esterni di qualità. Non cerchiamo salvatori della patria, ma partner seri che credano nel potenziale della nostra terra e siano disposti a investire in un progetto di sviluppo sostenibile e partecipato che metta al centro la dignità del lavoro e la crescita del territorio”.