Si alza il livello della tensione sulla riforma dell’autonomia differenziata. Lo stop imposto dalla Consulta alla legge voluta soprattutto dalla Lega rischia di acuire le differenze di vedute sul provvedimento all’interno della stessa maggioranza di centrodestra. Prova ne sono le parole, non certo “tenere”, utilizzate ieri dal governatore calabrese Roberto Occhiuto - prima su Radio CRT, ospite di Ugo Floro, e poi intervenendo a “Start”, su SkyTg24 - nei confronti del ministro Roberto Calderoli. «Il ministro dice che andrà avanti con le intese sulle materie non Lep? Consiglierei a Calderoli - è l’affondo del presidente forzista - un po’ di prudenza, perché è importante attuare il titolo V della Costituzione, ma è importante, soprattutto, farlo in maniera tale che l’Autonomia non sembri divisiva per il Paese. Forse le accelerazioni degli ultimi mesi sulle materie non Lep hanno generato tra i cittadini, soprattutto tra quelli del Mezzogiorno, la convinzione che si volesse andare avanti senza curarsi troppo dei diritti e dei doveri che lo Stato deve assicurare al Sud. Quindi suggerirei un po’ di prudenza per evitare che questa legge venga rappresentata in maniera più divisiva di quanto invece non sia».
Su un aspetto, però, Occhiuto sembra essere in sintonia con Calderoli ed è quello relativo alla possibilità di bypassare - proprio grazie alle modiche che il Parlamento dovrà apportare al testo - le forche caudine del referendum.
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