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L’Autonomia differenziata e gli effetti sull’unità del Paese. È un “Colpo allo Stato”

Il libro del giornalista Antonio Ricchio. Il volume dal 19 novembre con la Gazzetta a 8,50 euro più il costo del quotidiano

Il Paese è a un bivio e gli italiani, probabilmente, non l’hanno neanche capito. Da Nord a Sud, almeno in questo senza distinzioni. Linguaggio criptico per addetti ai lavori, classe politica che più del merito pensa al tifo da stadio, soglia dell’attenzione bassissima nella popolazione. Ecco perché l’Autonomia differenziata, la riforma passata, non senza polemiche, sotto le insegne della Lega, rappresenterà una prova per l’unità del Paese per come lo conosciamo.
Un “Colpo allo Stato” se vogliamo, così come Antonio Ricchio – giornalista calabrese della “Gazzetta del Sud” – ha voluto chiamare il suo secondo lavoro letterario di approfondimento giornalistico che sarà in libreria tra qualche giorno (al costo di 10 euro) e che da martedì 19 novembre potrà essere acquistato anche nelle edicole di Calabria e Messina al prezzo di 8,50 euro, più il costo del quotidiano in abbinata facoltativa alla “Gazzetta del Sud”.
Un titolo forte ma aderente alle preoccupazioni di tanti rispetto alle conseguenze che il regionalismo asimmetrico potrebbe portare con sé segnando la vita di ognuno di noi.

D’altronde, dirà in un passaggio del libro Sabino Cassese: «Se per autonomia differenziata si intende “le risorse raccolte nel mio territorio restano nel mio territorio”, la funzione redistributiva dello Stato sarebbe fortemente limitata, con violazione del principio di solidarietà». Come fare, allora, per sviscerare la questione e renderla comprensibile ai più?
L’autore opera due scelte fondamentali. La prima, quella di fotografare il tema nella maniera più snella possibile utilizzando la forma dell’istant book, ovvero argomentare un fatto di assoluta attualità entro un tempo brevissimo dal verificarsi dell’evento stesso. Senza però rinunciare, sia ben chiaro, all’attività di indagine propria di chi è abituato a inseguire, e alle volte anticipare, la notizia basandosi su dati di fatto concreti. La seconda, quella di affidare la parola ai protagonisti.

Docenti universitari, giuristi, politici: coloro che hanno partecipato direttamente alla genesi della riforma ed al suo ultimo miglio, al dibattito, allo studio che si è ingenerato, alla battaglia politica in essere. La galleria degli ospiti intervistati, in precedenza ne abbiamo anticipato uno fra i principali, è varia e assortita. Con personaggi che, per storia ed appartenenza, la pensano anche diversamente.

Non mancano spunti di interesse giornalistico, circostanze inedite, il gusto di leggere fra le righe le sfumature di personalità autorevoli del nostro panorama politico. Ma, l’architettura del testo, come ogni struttura che si rispetti, non è lasciata al caso e va comunque per gradi. Ricchio, infatti, si preoccupa innanzitutto di ripercorrere le principali tappe della storia del regionalismo fino a giungere alle ultime riforme approvate in Parlamento ed alla legge 86/2024 – “Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione” – che darà seguito a quanto approvato con la riforma del Titolo V nel 2001.

Insomma, “Colpo allo Stato” è da considerarsi uno strumento completo per quanti ambiscano a voler comprendere gli enormi mutamenti che ci attendono sulla soglia di casa senza smarrire per questo il piacere di un lavoro essenziale ma scorrevole, che si affida ad un alfabeto letterario limpido e diretto a dispetto delle complessità e delle implicazioni della problematica. Capace di coinvolgere i disamorati delle vicende istituzionali del Paese. Che non è poco se pensiamo che proprio questi ultimi, a proposito di questioni politiche attuali, rappresentano – sondaggi e studi sociologici alla mano – il primo partito italiano. Buona lettura.

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