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I capigruppo del centrodestra e il presidente del Consiglio regionale: “Sul caso Baker la sinistra chieda scusa ai calabresi!”

“Sul caso Baker la sinistra chieda scusa ai calabresi! Sgomenta la manipolazione della sinistra sul caso Baker Hughes. Addossare al presidente Occhiuto la responsabilità del fallimento di questo investimento così importante in termini di sviluppo e occupazione ha del ridicolo. Il governo regionale, grazie alla sua azione, attrae investimenti, mentre un sindaco miope e un’Amministrazione comunale di sinistra fanno scappare una multinazionale dalla Calabria". E' quanto si legge in una nota dei capigruppo del centrodestra e del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

"Sin dal primo momento l’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano - secondo gli esponenti regionali di centrodestra - ha messo i bastoni tra le ruote alla realizzazione dell’insediamento industriale. Un progetto fondamentale per il rilancio di un’area fortemente carente sia dal punto di vista economico che occupazionale. Eppure, in tutti questi mesi, da sinistra non si è mossa foglia: nessun intervento concreto o tentativo di mediazione verso il sindaco di Corigliano Rossano, che in un crescendo ostinato si è reso sempre più ostile al progetto".

"Oggi, invece di accusare la Giunta regionale, che nei fatti attira continuamente investimenti finalizzati alla crescita dei territori calabresi, Pd e M5S dovrebbero chiedere scusa a tutti i calabresi. Con il loro silenzio politico si stanno rendendo complici di questo delitto. Siamo esattamente davanti a uno scenario in cui abbiamo, da un lato, un governo regionale che in tre anni ha prodotto più risultati di quanto è stato fatto in Calabria negli ultimi 30 anni e, dell’altro, una sinistra calabrese oscurantista e inerme che vuole una regione perennemente condannata alla serie B. Dopo questa triste vicenda, auspichiamo almeno che gli esponenti dell’opposizione in Consiglio regionale non abbiano mai più il coraggio di commentare i dati sui nostri giovani che lasciano la Calabria per cercare lavoro e fortuna altrove”.

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