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Sanità calabrese, la consigliera regionale Bruni: "Servizio agonizzante, è tempo di cambiare registro"

“È giunto il momento di prendere atto del fallimento dell'attuale gestione della sanità in Calabria e di cambiare registro. A quasi tre anni dall'insediamento del presidente/commissario alla guida della sanità calabrese, è possibile tracciare un primo bilancio che, purtroppo, non può che essere negativo”. È quanto afferma la consigliera regionale del Pd, vice presidente della commissione Sanità, Amalia Bruni.
“Siamo consapevoli delle difficoltà e delle complessità che affliggono la sanità calabrese, con drammi quotidiani che si riversano sui cittadini e sui pazienti. Proprio per questo, non ci siamo mai avventurati in strumentalizzazioni o polemiche facili, ma ci siamo sempre attenuti ai fatti. E i fatti, oggi sotto gli occhi di tutti i calabresi, confermano il disastro di questa gestione”, afferma ancora Bruni.
“Il presidente/commissario detiene poteri e risorse finanziarie mai avute in passato da nessun altro commissario o presidente. Ha potuto contare anche su una disponibilità di governo e parlamento senza precedenti. Eppure, qual è lo stato di salute del servizio sanitario calabrese?”, si chiede la consigliera regionale del Pd.
“Purtroppo, e lo diciamo con grande preoccupazione, il servizio sanitario calabrese vive uno stato agonizzante. Ogni giorno, da nord a sud della regione, si registrano sofferenze insostenibili, dai servizi territoriali, ormai praticamente inesistenti, agli ospedali in crisi. Emblematico è quanto accaduto all'ospedale Annunziata di Cosenza, con allagamenti inspiegabili e dimissioni di primari dopo solo poche settimane di servizio. La situazione del servizio di emergenza/urgenza in tutta la regione è altrettanto preoccupante”, incalza Bruni.
“La mancanza di personale rimane la prima grande emergenza, e anche su questo il commissario ha sbagliato strategia. Invece di concentrarsi sull'ottenimento della nomina, la priorità doveva essere, dopo undici lunghi anni, la rinegoziazione con il governo dei vincoli del piano di rientro, come la spesa per il personale (ferma ai livelli del 2004) e i piani assunzionali rapportati alla produzione. Senza una revisione di questi vincoli, non usciremo mai dal piano di rientro”, sottolinea la vice presidente della commissione Sanità.
Non possiamo rassegnarci a denunciare soltanto. Continueremo a farlo con puntualità e rigore, avanzando proposte concrete, come sempre, promuovendo un confronto costante con organizzazioni sindacali, sindaci, associazioni. A partire dalla ripresa delle attività, chiederemo l'audizione di tutti i direttori generali e dei commissari delle aziende sanitarie per un aggiornamento sullo stato dell'arte in tutte le strutture. La sanità calabrese merita di più e non possiamo più permetterci di attendere. È ora di agire, di mettere in campo tutte le risorse e le competenze necessarie per riportare dignità e efficienza a un settore che tocca la vita e la salute di ogni cittadino”, conclude la consigliera Amalia Bruni.

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