Muro contro muro sull’autonomia differenziata. La Conferenza dei capigruppo ha respinto la richiesta delle opposizioni di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale la proposta di provvedimento amministrativo sul referendum abrogativo della riforma senza alcun passaggio in commissione. Il pressing portato avanti nelle ultime ore dal centrosinistra, dunque, non ha prodotto gli effetti sperati.
Affari istituzionali che, almeno restando alle rassicurazioni fornite dal presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, dovrebbe essere convocata entro la prossima settimana. La soluzione trovata ai piani alti di Palazzo Campanella, naturalmente, non soddisfa affatto i rappresentanti di Pd, M5S e Progressisti, convinti che la decisione assunta sia soltanto un tentativo di prendere tempo e fare “melina” su un tema scottante, potenzialmente in grado di spaccare anche la maggioranza di centrodestra, considerata (per esempio) la netta contrarietà al provvedimento già espressa dai due eletti di Azione. «Esprimiamo profonda amarezza e delusione per l’atteggiamento assunto dalla maggioranza di centrodestra in occasione dell’odierna riunione della Conferenza dei capigruppo - scrivono in un documento i consiglieri regionale del Pd-. Il presidente Mancuso insieme ai presidenti degli altri partiti di centrodestra hanno deciso di non considerare e bocciare la richiesta proveniente dai capigruppo Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5S) e Antonio Lo Schiavo (Misto), ai quali si è aggiunto anche Ferdinando Laghi, di inserire all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale la proposta sul referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata senza alcun passaggio in Commissione».
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