Da Reggio a Cosenza, passando per Crotone e Vibo, i sindaci di settanta Comuni calabresi hanno sottoscritto un documento congiunto contro l’autonomia differenziata. Eloquente il titolo dell’appello, promosso dal primo cittadino di Catanzaro, Nicola Fiorita: «Una sola Italia». Al governatore Roberto Occhiuto si chiede di impugnare «davanti alla Corte costituzionale» una legge «che sottrae ingenti risorse e funzioni alle Regioni meridionali, tali da compromettere i valori dell’uguaglianza e i diritti alla salute, al lavoro e all’istruzione di tutti i cittadini».
A incalzare Occhiuto anche il Partito democratico calabrese, al quale proprio ieri ha risposto il governatore: «L'autonomia differenziata deve ancora diventare legge, nel senso che appena sarà promulgata evidentemente il Consiglio regionale ne discuterà. Di certo non mi iscrivo al Pd». Occhiuto ha anche risposto al leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui il governatore avrebbe dovuto esprimere la sua contrarietà prima che la legge passasse: «E che ne sa Salvini che io non l’abbia fatto nei luoghi dove si decideva, per esempio nel mio partito?».
E con un video sui social, si fa sentire Giorgia Meloni a difesa, fra l’altro, proprio della legge sull’autonomia: «Non mi stupisce che i più spaventati da questo provvedimento siano i meno brillanti nella gestione del loro territorio. Noi vogliamo dimostrare che serietà, competenza e responsabilità costituiscono un’opportunità. L’autonomia combatte le disparità. Va avanti a passo spedito il lavoro del governo per riformare questa Nazione».
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