Autonomia differenziata, i dem calabresi e Lo Schiavo attaccano Occhiuto: "Impugni legge alla Consulta"
«Con la complicità dei propri parlamentari calabresi e del presidente Roberto Occhiuto, il centrodestra nazionale ha scritto la condanna del Sud e della Calabria in particolare, approvando l’autonomia differenziata voluta dalla Lega di sempre, nemica dell’unità nazionale e priva di scrupoli». Così il Partito democratico calabrese, guidato dal senatore Nicola Irto, ritorna sul dibattito in tema di regionalismo differenziato e avverte, in una nota: «Sono del tutto inutili le commedie del presidente Occhiuto, che non ha alcuna intenzione di bloccare questa legge, sostenuta senza vergogna dagli eletti del centrodestra in Calabria, al netto delle giustificazioni grottesche che stanno inscenando nelle ultime ore. C'è allora l’urgenza di un’assunzione di responsabilità anche nell’elettorato, per fermare - sottolineano i dem calabresi - la deriva autoritaria del centrodestra di governo e le sue politiche discriminatorie di stampo razzista. A Vibo Valentia - ricordano i dem della Calabria - si giocherà, domenica prossima, una partita importante per l’amministrazione comunale dei prossimi cinque anni. Enzo Romeo è il candidato del centrosinistra che, con il proprio coraggio e la propria storia può essere, oltre che un sindaco integerrimo, un punto di riferimento nella battaglia che dovremo proseguire, insieme ai territori, contro l’autonomia differenziata e il progetto di Salvini, Meloni e Tajani di spaccare l’Italia e alterare gli equilibri tra i poteri dello Stato. Votare per Romeo - concludono i dem calabresi - significa anche dare un forte segnale di cambiamento a un centrodestra prepotente, falso e pericoloso».
Mammoliti e Lo Schiavo: "Occhiuto impugni legge alla Consulta"
«Ritiene, il presidente Occhiuto, di voler impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la legge sull'Autonomia differenziata approvata in via definitiva dal Parlamento lo scorso 19 giugno? E nel caso non lo ritenesse opportuno, quale strategia intende adottare per la riduzione dei divari infrastrutturali e dell’impatto di una riforma così dannosa per le politiche di sviluppo calabresi?». Sono questi i due quesiti contenuti nell’interrogazione a risposta scritta che i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti (Pd) e Antonio Lo Schiavo (presidente del Gruppo misto - Liberamente progressisti) hanno depositato questa mattina, indirizzandola al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto. I due esponenti dell’opposizione ricordano, in premessa, che «il provvedimento, per come approvato, rischia di compromettere la coesione del Paese e di aggravare le disuguaglianze sociali tra i cittadini, segnando un punto di non ritorno nell’equità dei servizi essenziali tra le Regioni italiane in un contesto già caratterizzato da un grave squilibrio tra il Nord ed il Sud dell’Italia; che tale rischio, ha generato molteplici critiche e non solo dai partiti di opposizione, nei confronti dell’adozione di tale provvedimento, non ultime quelle pronunciate dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Commissione europea che nel Report annuale sulle economie nazionali ha definito il provvedimento approvato in via definitiva dalle Camere come rischioso per la coesione e le finanze pubbliche del Paese». Mammoliti e Lo Schiavo ricordano che «lo stesso Presidente Occhiuto, seppur fuori tempo massimo, ha espresso dubbi sulla bontà della riforma e ha condiviso la scelta della deputazione calabrese di Forza Italia di non approvare la legge» e che «molte Regioni stanno valutando di impugnare la legge in questione dinanzi la Corte Costituzionale». Da qui gli interrogativi posti al presidente Occhiuto per sapere se intende proporre o no ricorso alla Corte Costituzionale. «Il presidente della Regione - aggiungono Mammoliti e Lo Schiavo -, dopo le ambiguità, i tentennamenti e le successive tardive recriminazioni, dimostri adesso nei fatti qual è il suo reale atteggiamento rispetto alla riforma con la quale i suoi allegati leghisti e il governo da lui sostenuto condannano definitivamente il Mezzogiorno d’Italia all’arretratezza. Non tutto ancora è perduto, la mobilitazione sociale e politica che sta montando in queste ore dimostra che esiste una contrarietà popolare diffusa su una legge ritenuta ingiusta, dannosa e immorale, rispetto alla quale le forze d’opposizione metteranno in atto ogni possibile azione di contrasto. Lo stanno facendo anche molti sindaci meridionali e calabresi che, senza distinzione di appartenenza partitica, hanno percepito la pericolosità dell’Autonomia differenziata e sono determinati a far valere le proprie ragioni. Battaglia alla quale si unirà anche il nuovo sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, che lunedì andrà a vincere al ballottaggio con il sostegno del fronte progressista lanciando, tra le altre cose, un chiaro segnale proprio all’atteggiamento padronale, sprezzante e accomodante verso le forze secessioniste, tenuto dal centrodestra in questa come in innumerevoli altre occasioni. Il presidente Occhiuto - concludono - scelga dunque da che parte stare: se obbedire ancora una volta agli ordini di scuderia del suo partito e del suo schieramento o schierarsi dalla parte degli interessi della Calabria e dei calabresi, senza se e senza ma».