È il giorno del dibattito sull’Autonomia differenziata in Consiglio regionale. A Palazzo Campanella oggi andrà in scena il dibattito sulla tanto discussa riforma all’esame del Parlamento. Con molta probabilità in Aula arriveranno più mozioni, segno che il lavoro dei pontieri di maggioranza e opposizione portato avanti in questi ultimi giorni non ha sortito gli effetti sperati. A complicare (non poco) il quadro è l’appuntamento elettorale all’orizzonte. Le scelte dei singoli partiti saranno inevitabilmente influenzate dalle elezioni di giugno e dalla necessità di non perdere consensi.
E dunque il clima della vigilia è carico di tensioni e interrogativi. Come quelli suscitati dal documento della Conferenza episcopale calabra sull’argomento. La Cgil ha annunciato un sit-in davanti all’Astronave, sede della massima assemblea elettiva calabrese. «Domani (oggi, ndr) - mette in chiaro il segretario generale Angelo Sposato - c’è un dibattito quale si metterà alla prova il detto e non detto di Occhiuto e il suo coraggio sull’autonomia differenziata. La nostra sfida è far sì che il Consiglio regionale possa approvare una mozione unitaria contro l’autonomia differenziata e capire se le cose che si dicono sono vere o sono solo tatticismi elettorali da parte di Forza Italia, che deve esprimere una posizione precisa in Parlamento contro una legge che spacca il Paese e penalizza la Calabria e il Mezzogiorno».
Proprio sugli azzurri, guidati dal governatore Roberto Occhiuto, sono concentrate le principali attenzioni. Il presidente della Regione continua a chiedere garanzie per la tutela dei diritti del Sud e a ripetere come un mantra che senza risorse («no money, no party») sarà difficile votare “sì” al provvedimento bandiera dalla Lega. Sull'Autonomia differenziata tutto, o molto, si gioca ancora una volta sui tempi d'esame con la scadenza del voto europeo che giocoforza incide sulle mosse dei partiti. Qualche giorno fa era stata la premier Giorgia Meloni a dare la linea: sull'autonomia avanti con giudizio, il governo è «lungi dal mettere pressione al Parlamento». Patti rispettati per ora dagli azzurri: nessun emendamento è infatti arrivato dal partito in commissione alla Camera. Ma una parte di Forza Italia fa capire di tenersi comunque le mani libere: «Nessun emendamento in commissione - avvertono il calabrese Francesco Cannizzaro e la campana Annarita Patriarca - ma c'è ancora l’Aula». Inoltre «avremo modo di valutare i tantissimi emendamenti presentati dall’opposizione».
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