Botta e risposta a distanza tra il governatore Roberto Occhiuto e l’ex commissario del Consorzio di bonifica della Calabria Fabio Borrello. Al centro la mancata predisposizione dello Statuto. In mattinata Occhiuto conferma la volontà di approvare il nuovo Statuto entro il 31 dicembre, come previsto dalla legge regionale. Ma si sofferma anche sulle dimissioni di Borrello, spiegando che «mi aspettavo che una serie di adempimenti fossero stati realizzati, come lo Statuto, che invece non erano stati realizzati». Ha poi ribadito la ferma intenzione di portare fino in fondo la riforma. A stretto giro la replica di Borrello che si dice «sorpreso e sconcertato» dalle dichiarazioni del presidente della Regione «riferita a presunte inadempienze» nella sua qualità di commissario del Consorzio unico. Riprende proprio le parole di Occhiuto sullo Statuto del nuovo Consorzio e parla di «dichiarazione non veritiera» aggiungendo che «il presidente, sicuramente, è stato informato male». Espone quindi la sua versione: «La predisposizione dello statuto è un compito, sancito dalla legge regionale, del Dipartimento Agricoltura. In ogni caso e comunque, in pieno spirito collaborativo, il sottoscritto, già l’8 novembre 2023, aveva inviato alla Regione la bozza dello Statuto». Arriva anche la replica di Giacomo Giovinazzo, direttore generale del Dipartimento Agricoltura, per il quale «l’ex commissario straordinario avrebbe dovuto concorrere alla costruzione dello Statuto». Ricorda che «l’articolo 34, comma 4, della legge istitutiva del Consorzio unico, stabilisce che lo Statuto va approvato e adottato entro il 31 dicembre 2023. Borrello – evidenzia – ha mandato, per via informale, una bozza di Statuto solo lo scorso 6 dicembre, bozza carente di elementi fondamentali». Ora gli uffici la «stanno riscrivendo, per chiudere entro fine anno». Non solo, aggiunge che «Borrello, insieme alla sua struttura, avrebbe dovuto preparare il piano del fabbisogno del personale, la definizione della struttura degli uffici centrali e dei comprensori territoriali, il bilancio preventivo». Inoltre, conclude, l’ex commissario «non ha portato avanti l’attività di coordinamento tra i Consorzi esistenti, che verranno sostituiti dal Consorzio unico, non ha effettuato la ricognizione del personale e quella delle opere e dei lavori in corso: a causa di questa condotta alcuni finanziamenti del Pnrr sono tutt’ora a rischio».