Il via libera in commissione Affari costituzionali del Senato non ha diradato le nubi sull’autonomia differenziata potenzialmente “prossima ventura”. Restano le contrapposizioni tra una maggioranza che la indica come parte del programma di governo e le opposizioni che chiedono a gran voce correttivi sul fronte degli strumenti per ridurre i divari nel Paese. Quelle stesse perplessità che, in sostanza, sono state manifestate in Calabria da parte delle forze politiche, anche dallo stesso governatore di Forza Italia, Roberto Occhiuto.
Servizi da riequilibrare
Il nodo principale sta tutto nella definizione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) e nell’assegnazione delle relative risorse, così da definire un quadro complessivo che porti a un riequilibrio dei servizi per i cittadini su scala nazionale, senza invece basarsi sul principio della spesa storica (quella finora sostenuta) che penalizzerebbe le regioni del Mezzogiorno, a partire proprio dalla Calabria, che si vedrebbero così bloccate su livelli di inefficienza.
Finalmente i Lep?
I livelli essenziali delle prestazioni sono stati al centro del rapporto del Comitato presieduto dal costituzionalista Sabino Cassese, consegnato al ministro Roberto Calderoli e alle Regioni: i fabbisogni standard dovranno esser garantiti su quindici materie delle 23 della legislazione concorrente Stato-Regioni; tra queste l’istruzione, la tutela della salute, tutela dell'ambiente e dei beni culturali, tutela e sicurezza del lavoro, ricerca scientifica e tecnologica, governo del territorio, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia.
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