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CSA-CISAL: "Nella manovra 2024 una misura che penalizza i futuri pensionati calabresi. Va stralciata"

“La previsione contenuta nella Legge di Bilancio 2024, la cui discussione inizierà in Parlamento nei prossimi giorni, sulle future pensioni del comparto Funzioni Locali desta particolare preoccupazione. L’ipotizzato taglio delle aliquote di rendimento previdenziale per le pensioni liquidate dal 1° gennaio 2024, con una quota di pensione retributiva inferiore a 15, appare una misura fortemente iniqua e che penalizza in maniera ingiustificata le lavoratrici e i lavoratori degli Enti locali, fra cui la Regione Calabria”.
“Per questa ragione - spiega il dirigente sindacale Gianluca Tedesco -, non si può che appoggiare la netta presa di posizione del segretario generale del CSA Regioni Autonomie Locali, Francesco Garofalo, che lo scorso 3 novembre ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e ai ministri per la Pubblica Amministrazione e dell’Economia e Finanze, rispettivamente Paolo Zangrillo e Giancarlo Giorgetti. Nella missiva si chiede lo stralcio dell’articolo 33 dell’attuale disegno della Legge di bilancio 2024 che, stando a realistiche proiezioni, produrrebbe a carico dei futuri pensionati del comparto una perdita annua fino al 20% della retribuzione. È evidente che senza marce indietro su questo provvedimento non resterà che l’arma dello sciopero”.
Per Gianluca Tedesco: “Un contingente non indifferente di dipendenti regionali potrebbe subire gli effetti penalizzanti di questa misura. È legittimo che il governo si preoccupi della stabilità dei conti pubblici del Paese, tuttavia, a pagare non possono essere sempre e solo i soliti noti, posto che i lavoratori del comparto Funzioni Locali hanno già nel recente passato subito trattamenti peggiorativi. Pensiamo al mancato anticipo dell’IVC (indennità di vacanza contrattuale) ai dipendenti degli Enti Locali (a differenza di quelli statali) previsto dal Decreto Anticipi lasciando scoperti agli effetti dell’inflazione questi lavoratori a causa dei tempi lunghi nel rinnovo dei contratti. Il sindacato CSA-Cisal della Regione Calabria aderirà a tutte le iniziative necessarie a rimuovere questa norma ingiusta e foriera di diseguaglianze”.

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