Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Fondi persi e controlli mancati, In Calabria la lotta all’amianto-killer è un flop

Calabria indietro nella lotta alla bonifica dell’amianto. A certificarlo è direttamente la Regione. Rispondendo a un’interrogazione presentata dal capogruppo del M5S a Palazzo Campanella, Davide Tavernise, gli uffici della Cittadella ammettono i ritardi nella «tempistica di attuazione nel cronoprogramma dei lavori». I mancati adempimenti sono attribuiti alla «situazione di emergenza epidemiologica da virus Covid-19 dell’epoca e le limitazioni per i lavori di gruppo in presenza». La sostanza è che il Piano regionale per l’amianto in Calabria ad oggi non risulta aggiornato o modificato. Avendo una durata quinquennale, a maggio 2022 si sarebbe dovuto procedere all’approvazione di un nuovo Prac. Morale della favola? Un vuoto normativo. Beffa che diventa doppia se si considera che senza il Prac, i censimenti, le mappature e tutti i passi necessari, i Comuni non hanno diritto a concorrere per i fondi per le bonifiche. E pensare che il Ministero dell’Ambiente aveva previsto lo stanziamento di 385 milioni di euro per la bonifica dall'amianto negli edifici pubblici, in particolare per la rimozione e lo smaltimento nelle scuole e negli ospedali, ripartiti secondo i coefficienti di assegnazione regionale utilizzati per le risorse del Fondo sviluppo e coesione. Tali interventi sarebbero dovuti essere realizzati entro il 31 dicembre 2025. Ebbene, il governo nazionale si è trovato costretto a revocare il finanziamento da oltre 43 milioni destinato alla Calabria. I fondi, inizialmente destinati ai soli edifici pubblici, erano stati rimodulati per interventi generali di bonifica dall’amianto, ma si sono persi a causa della «mancata comunicazione, nei termini, della volontà di utilizzare tali risorse», anche per la nuova destinazione, da parte della Regione. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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