Risorse statali disponibili per oltre mezzo miliardo di euro, investimenti programmati per 280 milioni destinati a cinque interventi e un obiettivo di fondo: rimettere a nuovo le strutture sanitarie pubbliche calabresi. Il piano approvato dalla struttura commissariale non rappresenta certo la panacea di tutti i mali che ancora affliggono la sanità di questa regione, tuttavia il nuovo Documento programmatico - già trasmesso al Ministero della Salute e alla Conferenza Stato-Regioni - degli interventi di edilizia sanitaria potrebbe rappresentare (si spera) un nuovo inizio dopo anni di annunci e promesse mancate.
I lavori previsti sono ritenuti dalle parti della Cittadella «necessari» perché, almeno a leggere la relazione del dipartimento Salute che accompagna il decreto, «l’attuale dotazione patrimoniale delle Aziende si presenta, per la maggior parte, in un lacunoso stato di manutenzione. Per alcune strutture esistenti l’analisi costi-benefici rende indispensabile la dismissione delle stesse e la realizzazione di nuove strutture; per altre, si evidenzia la necessità di interventi di edilizia sanitaria per la messa a norma. Ne discende la necessità di definire un Piano di interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento delle dotazioni tecnologiche, che, in accordo al Piano commissariale di riorganizzazione delle reti assistenziali, possa garantire l’efficacia dei percorsi diagnostico/terapeutici, migliorare i risultati di cura in termini di volume/esiti, ridurre la mobilità passiva».
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