Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la riforma del mercato del lavoro contenuta in una proposta di legge della Giunta guidata dal presidente Roberto Occhiuto. Il via libera è arrivato anche con il voto favorevole dell’opposizione di centrosinistra. Il testo, che contiene «Norme per il mercato del lavoro, le politiche attive e l’apprendimento permanente», aggiorna una legge risalente ormai a più di 20 anni fa, e si fonda soprattutto sul ruolo nevralgico dei Centri per l’impiego e della nuova Agenzia, Arpal, acronimo che sta per Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per l’impiego, un ente tecnico-operativo strumentale della Regione, che nasce dalla trasformazione di Azienda Calabria Lavoro. A relazionare sul testo è stata Pasqualina Straface, di Forza Italia, che ha spiegato come «l'obiettivo di Arpal è quello di governare tutti i processi che riguardano le politiche attive del lavoro, e di svolgere la fondamentale funzione di supporto alla Regione e all’attività dei centri per l’impiego. «La trasformazione di Calabria Lavoro in Arpal offre un assetto ancora più forte ad un contenitore che vede nella nuova formulazione uno strumento per l’attuazione delle politiche attive. Vengono rafforzate le funzioni di Calabria Lavoro ed inserite di nuove. Tra queste - ha rilevato il consigliere forzista - il supporto ai percorsi di certificazione delle qualifiche e delle competenze ed un più incisivo presidio del sistema informativo del lavoro, ovvero il supporto informatico dei servizi erogati dai Centri per l’Impiego. Arpal assumerà anche la nuova funzione di formare e selezionare il personale della Giunta regionale e degli enti sub-regionali. In questo percorso Azienda Calabria non sarà posta in liquidazione proprio in virtù della trasformazione in atto - ha concluso Pasqualina Straface - per garantire un percorso evolutivo e meglio rispondente alle esigenze della Regione, attraverso la transizione di personale e funzioni». Dai banchi dell’opposizione non sono mancate perplessità al testo, ritenuto «un adeguamento normativo più che una riforma, con molti punti confusi e sovrapposizioni tra i livelli regionali e nazionali». Secondo l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese (Fratelli d’Italia), invece «si tratta di una vera riforma del mercato del lavoro e delle politiche attive, a mio avviso necessaria perchè la precedente normativa risale a oltre 20 anni fa e mette ordine dopo la confusione nel mondo del lavoro a causa dei ritardi degli ultimi 20 anni, indipendentemente da chi ha governato». Nell’approvazione del testo finale sono stati anche accolti alcuni emendamenti presentati dal Pd. Nel prosieguo dei lavori il Consiglio regionale ha poi approvato il Piano di sviluppo turistico sostenibile (Prsts) per il triennio 2023/2025, la ratifica dell’intesa tra le Regioni del Sud in tema di coordinamento nelle politiche legate al fenomeno migratorio, e la legge che prevede il «riconoscimento e sostegno del progetto 'Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere'»