Di concreto, dopo i nove disegni di legge depositati negli ultimi mesi, ora c’è una bozza elaborata dal Comitato ristretto della Commissione Affari costituzionali del Senato. È dunque chiara la volontà politica di tornare all’elezione diretta dei presidenti delle Province e dei sindaci metropolitani. Il tema sarà di nuovo all’ordine del giorno della seduta di domani della Commissione, intanto c’è chi si sbilancia sui tempi per l’approdo in Aula della “controriforma”. Il calabrese Mario Occhiuto, componente del Comitato che ha elaborato il testo base, sostiene che «a breve avremo la nuova legge». Gli analisti politici ipotizzano che l’iter legislativo possa definirsi entro l’anno e qualcuno si sbilancia sulla possibilità di un election day per le Province con le Europee di giugno 2024.
La bozza di legge prevede che venga eletto presidente della Provincia il candidato che ottenga il maggior numero di voti validi purché raggiunga almeno il 40% al primo turno, altrimenti si andrà al ballottaggio. Il consiglio provinciale verrà eletto contestualmente al presidente e la circoscrizione elettorale, coincidente con il territorio della provincia, sarà ripartita in collegi plurinominali ai quali sarà assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore a otto. Lo sbarramento è fissato al 3% e non sarà possibile il voto disgiunto.
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