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Via libera al nuovo Piano turistico, la Calabria tenta il cambio di passo

Approvato all’unanimità in commissione alla Regione il documento di programmazione

Il mare come risorsa principale, ma anche altri asset. Nel nuovo “Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile” (Prsts) per il triennio 2023-25, approvato all’unanimità (insieme al Piano esecutivo annuale di promozione turistica 2023) nella sesta commissione di Palazzo Campanella guidata dalla forzista Katya Gentile, c’è un po’ di tutto. Intanto, un cambio di prospettiva: la Calabria «straordinaria» (brand lanciato negli anni scorsi per attrarre visitatori, ma ciò nonostante questa regione resta ancora 14esima, per numero di presenze turistiche, tra quelle italiane) deve presentarsi anche come «autentica» e dare concretezza a un «cambio di passo». «L’autenticità del territorio regionale - si legge nel corpo del progetto - è determinata da caratteristiche che fino a pochi decenni fa, soprattutto in una logica di fruizione turistica, potevano essere considerate un disvalore: i tempi lenti, la lontananza dai circuiti sovraffollati, la dimensione dei piccoli borghi, le tradizioni millenarie, i piccoli beni storici diffusi, il patrimonio ambientale, i riti tramandati dalle piccole comunità».
Gli interrogativi, comunque, non mancano. Alcuni li ha sollevati giusto ieri Pietro Molinaro, consigliere regionale della Lega, che in commissione si è rivolto alla dg del dipartimento Turismo, Maria Antonella Cauteruccio, chiedendo «come il turismo balneare possa arrivare alle aree interne; il piano sembrerebbe debole su questo aspetto. Secondo Molinaro, «il racconto nuovo ed il cambio di passo della Calabria devono essere avviati dagli organismi previsti», tenendo presente il ruolo delle Pro-Loco. Pronta la replica di Cauteruccio: «L’ascolto del Comitato politiche del turismo è già in programma: ci si è prefissati rivedere il Piano entro 6 mesi, una volta acquisite le risorse del Por». Quanto ai Distretti turistici, sui quali sempre Molinaro ha invocato chiarimenti, «rappresentano un obiettivo prioritario - a detta della dirigente generale -, attraverso i quali, partendo dalla costa, consentire il coinvolgimento delle aree interne anche attraverso anche il potenziamento dei servizi».

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