Difficoltà di natura tecnica, un turno elettorale fissato per la metà di maggio che rischia di rallentare le operazioni, il peso di una crisi economica senza precedenti. Sono gli elementi che hanno spinto Comuni e Province a chiedere (ed ottenere) dal governo una nuova proroga - stavolta al 31 maggio - per l’approvazione dei bilanci di previsione 2023-2025. D’altronde, la situazione è molto complessa. Secondo le stime dell’Anci Calabria, ad oggi, solo una parte minoritaria di Comuni calabresi (su un totale di 404) finora è riuscita ad approvare i documenti contabili. Valutando il rischio (concreto) di una paralisi è maturata la scelta di chiedere aiuto al governo centrale. Nella lettera indirizzata al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e alla sottosegretaria Wanda Ferro, firmata dal presidente dell’Anci nazionale, Antonio Decaro, e da quello dell’Upi, Michele De Pascale, si fa riferimento «alla perdurante incertezza sulla dimensione delle risorse disponibili, con particolare riferimento alla determinazione del Fondo di solidarietà comunale». Per quanto attiene al Fondo di solidarietà comunale, il cui riparto è stato deliberato dalla Conferenza Stato-Città, va considerato l'effetto dell'aumento della quota delle risorse ripartite con il criterio dei fabbisogni standard del 5 per cento in più rispetto allo scorso anno e lo stanziamento di maggiori risorse 2023 operato dalla legge di Bilancio (50 milioni). Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria