Si apre oggi una campagna elettorale che, salvo clamorosi colpi di scena, difficilmente determinerà scossoni nei sempre fragili equilibri della politica calabrese. Già, perché ad essere interessati da questa tornata sono soprattutto centri di piccole dimensioni. Basti pensare che tutti i Comuni chiamati al voto (sono 41 quelli dislocati tra il Pollino e lo Stretto) sono sotto i 15mila abitanti: dunque, in nessun caso è previsto il ballottaggio. I centri nei quali si tornerà al voto, per motivi diversi prima della scadenza naturale sono Guardavalle, Carolei, Piane Crati, Bianco, Sinopoli, Sant’Onofrio. Niente elezioni, invece, a Scilla dopo che il Cdm pochi giorni fa ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose e disposto l’invio di un commissario per 18 mesi. Quanto alle sfide più interessanti, i fari sono puntati su Locri, Castrolibero, Casali del Manco e Curinga, dove potrebbero tornare alla ribalta esponenti politici di primo piano in cerca di rivalsa.
Il test, quindi, poco potrà dire sullo stato di salute dei principali partiti. Spesso, infatti, in competizioni così locali s’innestano movimenti territoriali specifici, difficili da legare alle dinamiche dei grandi partiti. In ogni caso, qualche segnale sarà possibile coglierlo. Il centrosinistra, guidato dal Pd a trazione Elly Schlein, proverà a confermarsi dopo i successi conseguiti recentemente in alcune importanti città come Catanzaro e Cosenza. Stesso discorso vale per i partiti del centrodestra, che punteranno a sfruttare l’onda lunga delle affermazioni conseguite alla Regione e in Parlamento. Per favorire una maggiore affluenza, dopo le ultime esperienze poco incoraggianti, si potrà votare in due giorni: domenica 14 maggio (dalle 7 alle 23) e il giorno successivo (dalle 7 alle 15). Lo scrutinio delle schede inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.
Il sistema di voto
L’elezione del sindaco e del Consiglio comunale, nei centri sotto i quindicima abitanti è regolata da un sistema maggioritario secco in base al quale la lista che ottiene più voti vince. Con la lista dei candidati al Consiglio deve essere indicato il nome del candidato alla carica di primo cittadino e il programma amministrativo. Nella scheda, dunque, a fianco del contrassegno, è indicato il nome del candidato sindaco. Ogni elettore può: a) votare per il candidato sindaco, segnando il relativo contrassegno; b) esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere rientrante nella lista collegata al primo cittadino prescelto scrivendo il cognome del consigliere nella riga stampata sotto il medesimo contrassegno. Nei Comuni fino a 15mila abitanti dove sia stata ammessa e votata una sola lista, sono eletti tutti i candidati compresi nella lista e il candidato sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50% dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40% degli elettori iscritti nelle liste del Comune. Qualora non si siano raggiunte tali percentuali, la consultazione è nulla.
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