Uno degli ultimi decreti emanati da Roberto Occhiuto in qualità di commissario ad acta alla Sanità (il numero 105 dello scorso 3 aprile) ha definito i tetti di spesa per le prestazioni erogate dalle strutture private accreditate e ha fissato al prossimo 14 aprile il termine per la sottoscrizione dei relativi accordi contrattuali. La spesa per il triennio 2022-24 resta di circa 184 milioni di euro, cioè la stessa che era stata prevista da un analogo decreto che il commissario aveva licenziato lo scorso 9 dicembre. Ma benché con il provvedimento più recente si prenda atto di una sentenza emessa dal Tar di Catanzaro lo scorso 10 marzo e si modifichino di conseguenza le cifre riguardanti due strutture sanitarie private catanzaresi – “Villa Rachele” passa da 612.908 a 736.000 euro e il “Sant’Anna Hospital” da 13.692.231 a 13.569.138 euro – il passaggio che si concretizza non è solo tecnico ma, in qualche modo, anche politico.
A segnalarlo è stato nelle scorse ore il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, secondo il quale il decreto vergato nei giorni scorsi da Occhiuto si tradurrebbe in «una concessione di maggiore spazio e vantaggiosa premialità, costante e graduale», alle strutture sanitarie private accreditate. «È quello che, come gruppo Pd, temiamo – prosegue Bevacqua – e sosteniamo da tempo, purtroppo. Anche questa stagione di governo regionale della sanità si sta caratterizzando per una maggiore “attenzione” verso il sistema privato accreditato a scapito della sanità pubblica che sprofonda nelle sue emergenze, mettendo sempre più a rischio il diritto alla salute dei calabresi».
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