La legge regionale che detta le norme in materia di aree protette ha 20 anni: emanata nel luglio del 2003, è stata modificata diverse volte ma, con ogni probabilità, a breve verrà abrogata. Proprio ieri la Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente” del Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge presentata da Pierluigi Caputo (forzista vicino al governatore Roberto Occhiuto) e Antonio Montuoro (FdI). È bastata meno di un’ora ai componenti dell’organismo consiliare presieduto dal leghista Pietro Raso per esaminarne i contenuti e dare il via libera al testo con una ventina di emendamenti (astenuto solo l’esponente del Pd Antonio Billari).
Alla seduta ha partecipato il dirigente del dipartimento Ambiente Giovanni Aramini che ha spiegato come la proposta consenta «l’armonizzazione della normativa regionale con il quadro normativo nazionale sulla biodiversità» aggiungendo che in Calabria è stata realizzata attività in materia pur senza quadro normativo aggiornato. Il dirigente ha poi spiegato che con la nuova legge si punta «a risolvere criticità enormi», si disciplina l’operato delle guardie ecologiche volontarie e si prevedono progetti di educazione alla biodiversità indirizzati alle scuole. Viene poi ridotto sia il numero dei componenti del comitato tecnico scientifico delle aree protette che i documenti di programmazione annuale, con l’introduzione del Piano integrato del parco.
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