Elly Schlein, 37 anni, vicepresidente dell’Emilia Romagna, candidata alla guida del Pd, arriva oggi in Calabria per un tour elettorale che toccherà le tre principali città calabresi. Si parte da Cosenza, poi le tappe a Catanzaro e Reggio Calabria dove ad accoglierla troverà volti noti della sinistra locale ma anche forze fresche che ancora non si arrendono all’idea di un partito ridotto ad un ruolo marginale.
Schlein, lei sta invitando i dirigenti del suo partito a fare la sinistra. Ma esiste ancora uno spazio per la sinistra in questo Paese?
«Certo che esiste. C'è un bisogno di sinistra in questo Paese perché sono aumentate le disuguaglianze di genere, sociali ed economiche. Ma penso anche all'emergenza climatica. La destra sta facendo il suo ruolo, tocca a noi un pieno impegno contro povertà e precarietà».
L’ennesima sconfitta patita dal centrosinistra può spingere gli elettori a una scelta di rottura e quindi a scegliere lei alle primarie aperte in programma il 26 febbraio?
«Credo che vinceremo le primarie e lo penso da prima di questa sconfitta elettorale. C'è un problema di credibilità complessivo, dobbiamo avere una proposta politica competitiva e alternativa della destra. Troppe donne e giovani sono rimasti fuori dal partito».
Cosa risponde a chi l'accusa di aver accolto tra le sue fila il vecchio establishment?
«Mi sembra un’accusa piuttosto bizzarra, sono l’unica a non aver mai fatto parte della nomenclatura del partito. Punto a rappresentare una nuova generazione anche con il contributo di persone che hanno fatto la storia di questo partito. Mi sono sempre sottratta a logiche di cooptazione e ho conservato la mia autonomia, che metto a disposizione di un progetto collettivo per cambiare il Pd».
I dirigenti di Articolo 1 saranno parte integrante del nuovo Pd?
«Articolo 1 ha deciso di far parte di questo nuovo progetto costituente e questa è una buona notizia. Sono ben contenta di collaborare con gente come Speranza e Stumpo».
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