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Oliverio scrive a Cuperlo: "Gestione del congresso Pd arrogante e irresponsabile"

«Siamo in presenza di una gestione del congresso arrogante, spregiudicata ed irresponsabile: il tesseramento gonfiato nel giro di 24 ore; le commissioni per il congresso composte senza il necessario coinvolgimento di tutte le mozioni; senza garantire trasparenza e rispetto delle regole. Un congresso per fare una conta e non, come sarebbe stato necessario, una occasione di ripartenza per la ricostruzione di un moderno ed inclusivo partito della sinistra».

Lo scrive l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio in una lettera inviata al candidato alla segreteria nazionale del Pd Gianni Cuperlo. «La vicenda della tessera a me e ad altri compagni di cui sei a conoscenza – prosegue – ha assunto caratteri a dir poco kafkiani e si proietta all’esterno in una rappresentazione grottesca in cui, francamente, non ho alcuna voglia di essere coinvolto. L’obiettivo di indebolire la nostra mozione è evidente e viene perseguito con spudorata arroganza anche a costo di rendere poco credibile il processo costituente e vano ogni sforzo di ricostruzione. Esponenti di primo piano del gruppo dirigente locale non perdono occasione per alimentare notizie secondo cui a Roma la nostra mozione avrebbe assunto la posizione di “lasciar fare” sulle vicende congressuali calabresi, avallando di fatto le scelte che, con furbizia pilatesca, portano a non decidere e quindi ad impedire la partecipazione di alcuni di noi al congresso costituente».

Oliverio lamenta quindi che alcuni iscritti sono stati «cancellati dopo aver espresso sostegno alla nostra mozione». «Come sai – prosegue – avevo deciso di partecipare a questa fase costituente dal momento che hai annunciato la tua candidatura. Ricorderai che intendevo contribuire a darti una mano, senza iscrizione, semplicemente condividendo il tuo progetto politico. Tu mi hai incoraggiato ad aderire pienamente alla costituente ed io l’ho fatto per dare un contributo, coinvolgendo tanti altri che si erano allontanati in questi anni. Ti ringrazio tanto per la stima e la fiducia che ti assicuro sono ricambiate da parte mia. Di fronte a questo quadro desolante non è mia intenzione ricorrere per via burocratica per ottenere la tessera pur essendoci tutte le ragioni e gli elementi. Ricorrere a cosa poi, visto che non vi è alcun atto formale assunto? Siamo infatti in presenza di un indecoroso palleggio di responsabilità tale da evocare il girone dantesco degli ignavi. Storie limpide, vissute con onestà e coerenza, in prima linea nell’impegno della sinistra calabrese, non è accettabile che vengano mortificate da un gruppo dirigente chiuso, preoccupato solo di auto conservare posizioni di potere con prepotenza ed atteggiamenti ad escludendum».

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