"«Puntiamo a ridurre le perdite idriche», queste sono le ultime parole del presidente Occhiuto riferite al sistema idrico calabrese. Occasione della puntualizzazione, la mia interrogazione sul progetto "Cantiere Abatemarco" un progetto da 100 milioni di euro, circa, per ingegnerizzare le reti idriche di numerosi comuni calabresi. Di quel progetto nulla si è saputo fino all’interrogazione, ancora mancante di risposta scritta, ferma ad un verbale e laconico «abbiamo finanziato la metà del progetto, proseguiamo con il restante». Un’interrogazione che - ha proseguito - in ordine temporale seguiva, però, il mancato accesso ai 104 milioni di euro del bando React Eu per la mancanza di un allegato. Quelle che sembravano occasioni perdute, per errori imperdonabili ma riparabili, sono ora rese dall’ennesimo mancato accesso ai fondi del Pnrr, problemi strutturali”. E’ quanto denuncia il capogruppo M5S in consiglio regionale Davide Tavernise, appresa la notizia del mancato accesso a nuovi finanziamenti previsti dal Pnrr, dal valore di 34 milioni di euro, per progetti di riduzione delle perdite nelle reti di distribuzioni idrica. “Il finanziamento perso avrebbe consentito alla Calabria di individuare talune condotte ad uso potabile, per attrezzarle con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi, al fine della localizzazione e riduzione delle perdite, favorendo, così, una gestione ottimale della risorsa idrica, riducendo, poi, gli sprechi, limitando le inefficienze, e migliorando allo stesso tempo la qualità del servizio erogato ai cittadini – va avanti Tavernise . L’ennesima occasione persa, tanto quanto le indicibili difficoltà a mettere in opera progetti già finanziati, ci dicono in maniera lapalissiana che il management chiamato ad operare sul sistema idrico calabrese è gravato da inaccettabili problemi strutturali. La riorganizzazione complessiva del sistema idrico calabrese – conclude Tavernise - è ancora alla ricerca disperata di fatti. E i provvedimenti su questo tema adottati rischiano, come peraltro già denunciato in sede di discussione, rivelarsi meri provvedimenti di immagine. Ma nulla di più”.
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