«Il governo ha indicato con estrema chiarezza da quale parte stare: quella del contrasto alle mafie, della tutela delle vittime, del rispetto del lavoro di magistrati e delle forze dell’ordine che con grandi sacrifici e rischi personali combattono le organizzazioni criminali». E’ quanto ha affermato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, intervenendo sul tema della lotta alla mafia sul palco di piazza del Popolo, dove si sta celebrando il decennale di Fratelli d’Italia. «La lotta alla mafia - ha detto Wanda Ferro - è un impegno che abbiamo preso con la nostra storia, è la coerenza con il nostro percorso di vita, è la responsabilità che abbiamo assunto davanti alla nostra gente. E’ un segnale non casuale che tra i primi atti del governo guidato da Giorgia Meloni ci sia stata la difesa dell’ergastolo ostativo. Un provvedimento la cui valenza simbolica è potentissima così come gli effetti concreti rispetto al contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata, dopo che negli ultimi anni avevamo registrato un preoccupante arretramento dello Stato». «Il tema del contrasto alle mafie è prioritario anche nell’attività del ministero dell’Interno -ha detto Wanda Ferro - guidato dal ministro Piantedosi, non solo sul fronte della repressione - su cui miriamo al potenziamento degli organici delle forze dell’ordine sia in termini di personale che di dotazioni tecnologiche e strumentali - ma anche con l’attività preventiva delle infiltrazioni criminali e l’azione di risarcimento della società attraverso l’utilizzo a fini sociali dei beni sequestrati e confiscati. Puntiamo a valorizzare l’attività dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, per rendere più efficienti e rapide le procedure di destinazione e supportare gli enti locali per una migliore valorizzazione dei beni trasferiti». «C'è poi il tema dello scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose - ha sottolineato Ferro - su cui da tempo abbiamo avviato una riflessione, innanzitutto partendo dalla situazione preoccupante degli scioglimenti reiterati di enti già commissariati, che sono la prova di aspetti di inefficienza della normativa, e con l’obiettivo di intervenire in maniera più efficace su quei condizionamenti che si annidano nelle strutture burocratiche. E ancora il tema delle interdittive antimafia, uno strumento fondamentale di contrasto delle infiltrazioni criminali nel tessuto economico, rispetto al quale però dobbiamo essere capaci di rafforzare i valori della legalità e del corretto svolgimento delle dinamiche imprenditoriali e della libera concorrenza, senza frenare quelli dello sviluppo soprattutto nella fase attuativa del Pnrr, che necessita di rapidità ed efficienza degli interventi, ma anche di messa in sicurezza delle risorse su cui incombono gli appetiti criminali. Dobbiamo colpire duramente le imprese mafiose, ma accompagnare in un processo di bonifica che quelle aziende che per varie ragioni hanno avuto contatti solo occasionali con contesti criminali e non devono essere espulse dal sistema, con inevitabili ripercussioni sull'economia del territorio e sul piano occupazionale. Infine dobbiamo lavorare sulle situazioni di disagio sociale legate proprio al contesto di crisi economica, che consentono alle mafie di inserirsi nelle situazioni di bisogno, attivando il proprio welfare per ingrossare le proprie fila e infiltrarsi ulteriormente nel tessuto economico e sociale. Contrasto alla mafia è quindi anche sostegno a chi ha realmente bisogno, garanzia dei diritti, a partire da quelli alla casa, alla salute, all’istruzione, alla dignità del lavoro. Fratelli d’Italia ha sempre considerato prioritari questi temi - ha concluso Wanda Ferro - nella convinzione che la spesa in sicurezza non sia un costo, ma un investimento che consente di creare le condizioni per lo sviluppo dell’economia dei territori, la sola strada per dare ai cittadini benessere, dignità e libertà».