Nascosta tra le pieghe della Legge di bilancio all’esame del Parlamento c’è un articolo (è il 143) che, se approvato, spianerebbe la strada alla riforma dell’autonomia differenziata. La norma studiata al ministero per gli Affari regionali e le Autonomie, guidato dal leghista Roberto Calderoli, crea a Palazzo Chigi una cabina di regia sui Lep, che entro un anno dovrà individuare i Livelli essenziali delle prestazioni nelle materie che possono essere trasferite dallo Stato alle Regioni con l’Autonomia differenziata sulla scorta dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione.
La cabina di regia, che lavorerà con la commissione sui fabbisogni standard del Mef, sarà presieduta dallo stesso Calderoli e composta da Raffaele Fitto (ministro per gli Affari Ue, Sud e Pnrr), Elisabetta Casellati (Riforme), Giancarlo Giorgetti (Economia), Massimiliano Fedriga (presidente della Conferenza delle Regioni), Michele de Pascale (Upi) e Antonio Decaro (Anci). Alle riunioni dell’organismo politico-tecnico parteciperanno poi i ministri competenti sulle materie oggetto dell’autonomia differenziata.
L’ipotesi di bypassare il dibattito parlamentare su un tema così rilevante sta creando non poca apprensione tra le forze politiche in Calabria. Il timore è che senza la definizione dei Lep nei tempi stabiliti tutto possa essere affidato, così come previsto nella Legge di Bilancio, ad un commissario ad hoc. C’è poi l’altro timore legato ai criteri che verranno seguiti per la ripartizione delle risorse. Senza il superamento della regola della spesa storica e non applicando una vera perequazione - provvedimento chiesto a gran voce nelle ultime settimane anche dal governatore Roberto Occhiuto -, sono alte le probabilità di ritrovarsi con un’Autonomia a vantaggio delle aree più ricche di servizi e spesa pubblica.
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