Ancora tanti passaggi da affrontare mentre il tempo stringe così come il nodo delle candidature alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Legge elettorale, riduzione dei parlamentari, veti e passi indietro influiscono in maniera determinante su uno scenario che si dovrà comunque definire ormai entro la fine della prossima settimana.
I primi a mettere un punto fermo, anche in Calabria, saranno probabilmente i 5 Stelle, che domani si troveranno impegnati nelle “parlamentarie” dalle quali verranno fuori i nomi dei propri candidati. Sulle oltre duemila autocandidature anche quelle di gran parte degli uscenti, mentre hanno già comunicato che per svariati motivi non saranno della partita - anche alcuni ex M5S - Nicola Morra, Massimo Misiti (che resta però coordinatore regionale), Paolo Parentela e Rosa Silvana Abate. La diaspora 5S vede, ad esempio, la probabile candidatura all’uninominale (per il centrosinistra) dell’attuale sottosegretaria per il Sud Dalila Nesci, che ha seguito Luigi Di Maio.
Ma è proprio in casa centrosinistra che sembrano esserci i maggiori fermenti, da un lato con la corsa alle candidature e, dall’altro, quella per i posti migliori, quelli insomma ritenuti più sicuri. Ma è proprio a questo punto che nascono le principali difficoltà che si sta cercando di risolvere anche a Roma, dove il segretario regionale dem, Nicola Irto, lanciato verso la posizione di capolista al Senato, sta provando a trovare la quadratura del cerchio. Uno dei nodi sta nella possibilità che capolista alla Camera sia Nico Stumpo esponente di Articolo 1; una prospettiva che sta facendo storcere il naso a molti dem che, invece, preferirebbero una candidatura di bandiera anche per Palazzo Madama.
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