Politiche industriali assenti sia nell'agenda di programmazione della Regione che in quella nazionale. La Cgil Calabria accende i riflettori su un settore in crisi e chiede con urgenza la convocazione del Tavolo sulle Politiche Industriali.
"L’estate, la pandemia, la guerra in Ucraina e la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche non aiutano - sottolinea il sindacato - anzi trascurano i dati della decrescita del settore metalmeccanico calabrese che rischia di acuire la propria crisi con conseguenti perdite occupazionali che la nostra Regione non può permettersi. Così come denunciato, nelle ultime ore, dalla Categoria Regionale della nostra Confederazione, tra i Tavoli settoriali di confronto che avrebbero dovuto essere promossi dal Presidente Occhiuto non risulta essere stato convocato quello relativo alle politiche industriali necessario non solo a porre un argine alle crisi aziendali di settore che stanno determinando licenziamenti, ma anche per costruire una prospettiva seria di programmazione delle politiche industriali indirizzando le stesse ad un utilizzo delle ingenti risorse comunitarie, a partire dal P.N.R.R. per promuovere uno Sviluppo sostenibile sotto gli aspetti economici, produttivi, energetici, della digitalizzazione, della innovazione tecnologica e per creare concrete opportunità occupazionali".
"Pertanto - conclude la Cgil Calabria - rivendichiamo la necessità e l’urgenza della convocazione del Tavolo sulle Politiche Industriali e rivolgiamo tale istanza all’impegno dell’intero Governo Regionale, in considerazione dell’importanza del settore contestualizzato nel complessivo Programma di Sviluppo, Lavoro e Legalità della Calabria. Così come auspichiamo che le problematiche del Mezzogiorno e quindi anche della Calabria, unitamente alle potenzialità per il suo sviluppo debbano avere un chiaro indirizzo a partire dalle Politiche Industriali e trovare una adeguata trattazione ed impegno nei programmi elettorali per le prossime elezioni politiche".