Cosa ne sarà dei progetti legati al Pnrr dopo la caduta del governo Draghi? La preoccupazione è traversale nell’amplia platea degli amministratori locali calabresi. La fine anticipata della legislatura e l’avvio della campagna elettorale rischiano seriamente di rallentare le procedure finora avviate e posticipare quelle che attendevano il via libera. Dalle infrastrutture alle politiche sociali, lo spettro dello stop agita i pensieri di sindaci speranzosi di rilanciare le loro comunità di appartenenza attraverso il mastodontico Piano di ripresa e resilienza finanziato dall’Ue. Il dazio più alto rischiano di pagarlo le infrastrutture: l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio ha lotti ancora non appaltati e la cui realizzazione, pur non essendo legata ai fondi del Pnrr, rappresenta un impegno politico ancor prima che contabile. Stesso incerto destino interessa la Statale 106 dove i 220 milioni disponibili per la tratta Catanzaro-Crotone attendono ancora di essere utilizzati. E chissà quale destino toccherà all’Autostrada A2 del Mediterraneo: al netto delle promesse, i tratti da completare restano ancora diversi, e al porto di Gioia Tauro dove si è molto parlato del completamento della banchina di ponente lato nord.
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