Infrastrutture, lavoro, sanità al centro dell’incontro alla Cittadella fra il presidente della Regione Roberto Occhiuto e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Un incontro in continuità con il dialogo intrapreso alcuni mesi fa. «Credo che l’accordo stipulato qualche mese fa – ha dichiarato Occhiuto – vada rinvigorito, perché nelle prossime settimane si deciderà davvero sulle risorse da impegnare per la Statale 106 e per le altre infrastrutture. È utile che alla voce del governo regionale si sommi la voce delle organizzazioni sindacali sia sulla 106 che sul porto di Gioia Tauro. Sono riconoscente ai sindacati per l’azione di stimolo nei confronti del governo nazionale che ha bisogno che qualcuno, oltre al presidente, ricordi ai vari ministri il credito che la Calabria ha acquisito nel corso degli anni».
Per il segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato, su politica industriale e Zes è necessario chiedere il contributo anche del governo nazionale, così come sulle infrastrutture. Ha toccato il tema della statale 106 Tonino Russo di Cisl: «Abbiamo ritenuto unitariamente che la Jonica sia una delle priorità più assolute. Pare che ci sia stato un chiarimento tra Anas e l’amministrazione locale per quanto riguarda il tratto Sibari-Rossano, che dovrebbe sbloccare i lavori nei prossimi giorni. Per noi la vertenza va portata a completamento fino a Reggio Calabria per cui lavoreremo in questa direzione. Sul precariato c’è stata un’accelerazione, nelle prossime settimane sottoscriveremo la stabilizzazione del personale precario nella sanità». Infine Santo Biondo per la Uil: «Siamo convinti dell’opportunità che Gioia Tauro, per la sua posizione baricentrica sul Mediterraneo, offra per lo sviluppo economico del territorio. Abbiamo chiesto al presidente di valutare la messa in campo di una legge regionale di attrazione degli investimenti che, traendo risorse dalle politiche di coesione, possa far arrivare attraverso l’attività di reshoring in regione, a Gioia Tauro, anche attraverso la Zes, degli investimenti privati importanti, ma vanno anche sostenute le aziende che sono già in essere».
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