Zes, Alta Velocità, Ponte sullo Stretto e Statale 106: i nodi al pettine dello sviluppo economico della Calabria attraverso le infrastrutture sono parecchi e per nulla semplici da dipanare. Man mano che le settimane passano, le suggestioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza lasciano il posto alla cruda realtà fatta di misure programmate su carta ma prive di copertura finanziaria e quindi ben lontane dal vedere la luce. Con questa prospettiva, ieri, la Lega calabrese si è riunita per il fare il punto e confrontarsi, dentro e fuori dal partito, sullo stato dell’arte e sulle iniziative politiche da intraprendere perché qualcosa si muova. Il punto di partenza è stato l’approfondimento sulla Zes calabrese che ha come fulcro l’area portuale di Gioia Tauro e che si estende ai territori limitrofi. A parlarne, sulla scorta dell’azione avviata in tutto il Mezzogiorno dal senatore leghista Pasquale Pepe, il docente dell’università Mediterranea ed ex assessore regionale Francesco Russo e Aurelio Tommasetti, docente di Economia aziendale all’università di Salerno e responsabile del dipartimento università della Lega. «Credo che il credito d’imposta finora ottenuto dalle imprese si sarebbe ottenuto già con le norme usuali, di fatto la Zes è a zero come utilizzo di risorse – ha detto Russo –. C’è un ritardo formidabile e a mio avviso si è complicata la burocrazia delle Zes: da che si era a burocrazia zero, adesso ci sono due commissari e un comitato di indirizzo allargato a istanze non decisionali, non vorrei che questo avesse appesantito la Zes tanto da diventare una zavorra. Sulle infrastrutture c’è un problema vero per la Calabria perché il Ponte si è fermato, sull’Alta Velocità c’è un ritardo formidabile e l’unico appalto calabrese, la galleria Cosenza-Paola, è stato ritirato dal dibattito pubblico. Le prospettive di concretizzazione ci sono solo se si è presenti nel dibattito e si partecipa alla discussione». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria