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Terapie intensive in Calabria, la strada è lunga. Finora attivati solo 20 posti-letto

Il decreto firmato da Cotticelli nel 2020 prevedeva 134 postazioni ulteriori

Il piano d’implementazione dei posti-letto di Terapia intensiva e semi-intensiva messo a punto nel pieno dell’emergenza pandemica (primavera 2020) è stato realizzato, nonostante uno stanziamento statale di 40 milioni, soltanto in minima parte. Molto da resta ancora da fare, anche se il termine finale per completare le operazioni è stato spostato notevolmente in avanti: 30 giugno 2026. Entro quella data, infatti, dovrà essere raggiunto, a livello nazionale, il target del 100 per cento dei posti letto supplementari di terapia intensiva e semi-intensiva e della stessa percentuale degli interventi di ristrutturazione dei percorsi nei Pronto soccorso.
Con il picco di contagi e gli ospedali al collasso vista l’alto numero di ricoveri, l’allora commissario per la sanità calabrese, Saverio Cotticelli, firmò un decreto che prevedeva un incremento di 134 postazioni di Terapia intensiva rispetto alla dotazione ante-pandemia, l'attivazione di 136 posti-letto di terapia semintensiva (12 interventi), attraverso la riconversione di posti letto in area medica, l'esecuzione di 18 interventi di riorganizzazione e ristrutturazione dei Pronto Soccorso, con l'obiettivo prioritario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza e, infine, l’acquisto di 9 ambulanze dedicate al trasporto di pazienti contagiati dal Covid. Ebbene, oggi, a distanza di due anni, la situazione resta ancora molto precaria.

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