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Calabria, una “rete” del sistema terme

Il progetto della Regione punta a mettere insieme le realtà più importanti

L’acquisto della maggioranza di quote della Sacal (aeroporti) è stato perfezionato, quello di Sorical (sistema idrico) potrebbe concludersi nelle prossime settimane, altrettanto adesso potrebbe avvenire con il rilevamento del pacchetto azionario della Sateca. I vertici della Cittadella puntano ancora una volta su Fincalabra per risollevare un settore in crisi.

Questa volta la Finanziaria regionale potrebbe essere utilizzata per acquisire - in toto o in maggioranza - la società che gestisce le Terme Luigiane. La realtà che sorge a cavallo dei comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese versa da qualche tempo in una situazione di profonda crisi e la Regione vorrebbe partire da qui per realizzare un progetto più ampio: costituire un’unica società che possa gestire tutti gli stabilimenti termali calabresi. A oggi le strutture più importanti, tra il Pollino e lo Stretto, sono le Terme Sibarite, le Terme di Spezzano Albanese, le Terme di Caronte a Lamezia Terme, quelle di Galatro e Antonimina in territorio reggino. L’obiettivo è mettere in rete le diverse realtà e puntare su un’offerta sinergica capace di catalizzare, non solo l’interesse di chi ha bisogno di cure specifiche, ma anche di chi sceglie tali realtà per periodi di vacanze. Un progetto ambizioso, non certo di semplice realizzazione, su cui la Giunta regionale però ha l’intenzione di investire.

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