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Fondi non spesi e ritardi in Calabria, il Tavolo Adduce boccia la sanità

Il verbale dell’ultima riunione traccia un scenario sconfortante. Sconfessata la gestione commissariale targata Longo

Scende il disavanzo, al 31 dicembre è poco oltre i 77 milioni di euro, ma le notizie positive si fermano qui. Già, perché il verbale dell’ultima riunione del Tavolo Adduce (risalente allo scorso dicembre), chiamato a verificare la corretta attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario, è elenco di occasioni perse e obiettivi mancato. Tradotto: la struttura commissariale guidata dal governatore Roberto Occhiuto dovrà lavorare senza soluzione di continuità per tentare di risalire la china. L’obiettivo è arrivare al prossimo appuntamento a Roma, in programma per la metà di aprile, con qualche risultato concreto da sottoporre ai tecnici dei ministeri di Economia e Salute.
L’eredità lasciata dall’ex commissario Guido Longo non è molto positiva. Nel verbale traspare come siano stati giudicati incompleti il Piano covid e il Programma operativo 2022-23, tanto da rendere necessario un nuovo invio da parte della nuova struttura commissariale. «In considerazione dell’approvazione del decreto legge n. 146/2021 e della legge n. 234/2021 - si legge nel verbale della riunione - che definiscono una cornice programmatoria pluriennale per la Regione Calabria, si lascia al Commissario ad acta la valutazione della possibilità di estendere la programmazione del Programma operativo in esame anche agli anni 2024-2025».

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