La strada che porta alla realizzazione dei nuovi ospedali in Calabria resta ancora lunga. Una beffa se si pensa che i circa 900 milioni stanziati nel 2007 sono stati spesi solo in minima parte. I ritardi accumulati finora portano la firma di una politica disattenta e di dirigenti della Regione non all’altezza delle sfide da affrontare, rimasti a guidare la “nave” nonostante una rotazione dagli incarichi prevista dalla legge ed esclusa dagli ultimi provvedimenti normativi.
La sostanza è che ancora manca una buona assistenza ospedaliera in territori segnati dalle morti innocenti in corsia (come Vibo Valentia), in altri geograficamente distanti da strutture efficienti e complete (è il caso della Sibaritide), e in altri ancora illusi con promesse di sviluppo mai pienamente realizzate (il riferimento è a Gioia Tauro).
La risposta fornita dal governatore-commissario per la sanità, Roberto Occhiuto, all’interrogazione presentata dai capigruppo delle forze di centrosinistra in Consiglio regionale - Amalia Bruni, Nicola Irto e Davide Tavernise - è, allo stesso tempo, compendio di occasioni mancate e un tentativo di non sfuggire di fronte alle proprie responsabilità.
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