Il taglio dell’indennità del presidente - da 120mila a 40mila euro annui - è forse l’aspetto più visibile. In realtà, la riforma dello Statuto di Film Commission Calabria - la seconda in meno di 18 mesi - produce altri importanti cambiamenti all’interno della Fondazione impegnata nella promozione dell’industria cinematografica. Nell’atto approvato recentemente e, soprattutto, in modo felpato dalla Giunta regionale viene fatta ufficialmente menzione degli Studios, tanto da elevarlo a core business. Si tratta di un progetto annunciato dall’ex commissario Giovanni Minoli, da realizzare a Lamezia Terme, un hub regionale dedicato esclusivamente alle produzioni audiovisive, con la creazione di spazi appositi per il teatro, per la settima arte e per la formazione e tutti i servizi che ruotano attorno al settore dello spettacolo. Nello Statuto si stabilisce che Film Commission «promuove e sostiene la nascita di un distretto dell’industria cinematografica». In buona sostanza, una Fondazione della Regione eserciterà una tipica attività d’impresa tanto da investire risorse economiche plurimilionarie in immobili non riconvertibili. Un cambio di passo su cui non manca qualche incognita, soprattutto legato al reale ritorno economico per l’intero territorio calabrese. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria