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Calabria, Minasi prepara l’ingresso in Senato. Tre donne per sostituirla in Giunta

Salvini consegnerà a Occhiuto una rosa di nomi: Capponi, Porpiglia e Richichi

La sede della Regione Calabria a Catanzaro

La data ufficiale dell’ingresso a Palazzo Madama ancora non c’è, ma Tilde Minasi sta già preparando l’abito delle grandi occasioni per il suo ingresso in Senato. L’attuale assessora regionale al Welfare sta infatti mettendo a punto, insieme a Matteo Salvini, gli ultimi dettagli del trasloco da Catanzaro a Roma. Con ogni probabilità Minasi esordirà in Parlamento in occasione della sessione di voto per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Salvini intende massimizzare i numeri della Lega nelle due Camere e per questo non intende rinunciare al voto che potrà arrivare dall’ex capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale.
Salvini ha avuto modo di illustrare la road map tracciata al governatore Roberto Occhiuto, che presto dovrà procedere alla sostituzione di Minasi nell’esecutivo regionale. Il posto della neo senatrice sarà occupato - tenendo conto di equilibri di genere e territoriali - da una donna proveniente della provincia di Reggio Calabria. Sarebbero almeno tre i nomi ben evidenziati sulla scrivania di Salvini e che saranno offerti ad Occhiuto per la scelta finale.
Nell’elenco delle candidate alla successione dell’assessora figurano l’ex vicesindaca di Villa San Giovanni, Maria Grazia Richichi, l’ex candidata al Consiglio regionale, Caterina Capponi, e Francesca Porpiglia, già portabandiera della Lega alla elezioni europee. Toccherà a uno di loro rappresentare il partito nella Giunta regionale e portare avanti il lavoro avviato da Minasi.

Rebus commissioni

Il fronte Lega non è l’unico “caldo” all’interno della maggioranza calabrese. Prima dell’inizio della lunga seduta di Consiglio regionale, in programma per questa mattina, dovrà essere trovata la quadra sulla presidenza delle commissioni consiliari. Sette le caselle a disposizione, più quella dell’organismo di Vigilanza che, tranne sorprese dell’ultima ora, dovrebbe toccare a un esponente dell’opposizione. L’inghippo è rappresentato dall’organismo Anti-’ndrangheta: nessuno dei partiti vuole assumersi l’onere di guidare la commissione speciale e di grande rilevanza in un Consiglio regionale spesso finito sulla luce dei riflettori per fatti di cronaca.

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