Calabria, gli esclusi dalla Giunta incassano il colpo

Qualcuno la prende con filosofia, altri scelgono il pragmatismo, ma tutti guardano al futuro con fiducia riponendola nel presidente regionale Roberto Occhiuto. A pochi giorni dal varo della Giunta, le scelte fatte dal governatore portano inevitabilmente a reazioni diverse nel panorama politico della maggioranza uscita dalle urne del 3 e 4 ottobre scorsi. Ovviamente sono le forze politiche rimaste fuori dall’esecutivo a essere un po’ più “movimentiste” rispetto a quelle che invece siedono già al tavolo dell’esecutivo. Coraggio Italia, Udc, Noi con l’Italia sono le forze partitiche del centrodestra che hanno avuto deleghe assessorili. Una scelta che non può non aver lasciato un po’ di amaro in bocca. «Non posso nascondere che immaginavamo di essere chiamati in Giunta» spiega il senatore Francesco Bevilacqua, coordinatore regionale di Coraggio Italia. Il partito ha raccolto più di 43mila voti «e se da un lato questa esclusione può esserci sembrata una disattenzione, la leggo come la solita abitudine dei tre partiti maggiori a trattare gli altri come se fossero complementari. In Calabria – evidenzia – abbiamo il 6% e ci sembrava giusto avere un ruolo in Giunta». In casa Udc è il consigliere regionale Giuseppe Graziano a esprimere il sentiment dei centristi, anche loro spiazzati dalla decisione di Occhiuto: «Come tutti i partiti in Consiglio, ci aspettavamo di entrare in Giunta. Il presidente ha trovato invece una soluzione diversa, ora assieme a lui e al partito nazionale vedremo quale sarà il ruolo dell’Udc».Per Noi con l’Italia è uno dei tre coordinatori regionali, Franco Pichierri, di ritorno da un incontro della direzione nazionale a Roma, a ribadire la piena fiducia nei confronti del presidente Occhiuto: «Noi non abbiamo chiesto nulla per la Giunta, tra l’altro non abbiamo neanche un consigliere regionale».